Sostegno adeguato

La vista e l'udito sono i nostri due sensi di capitale importanza per percepire e comunicare con il nostro ambiente. Se, sia l'udito sia la vista sono compromessi, le persone colpite subiscono molteplici limitazioni. Per esempio, l'orientamento in un ambiente non familiare è difficile. Anche la comunicazione e la possibilità di ricevere informazioni rappresentano ostacoli a volte insormontabili.
Noi diamo alle persone con sordocecità e disabilità visiva e uditiva la possibilità di partecipare alla vita sociale!
Le organizzazioni UCBCIECHI, FRSA, Taubblinden-Hilfe e Tanne sostengono queste persone permettendo loro di partecipare alla vita sociale, mettendo a loro disposizione specialisti, volontari appositamente formati e assistenti alla comunicazione. A seconda della situazione e del grado delle limitazioni varia anche il tipo di sostegno necessario.
Le persone d'accompagnamento volontarie vengono specificamente formate per seguire questi disabili, per esempio, durante le passeggiate, le visite mediche, per fare acquisti, per praticare delle attività sportive, in viaggio, alle manifestazioni o durante le settimane di vacanza. Grazie a questo tipo di accompagnamento personale, le persone colpite possono partecipare attivamente alla vita sociale, incontrare altre persone e scambiarsi esperienze. In questo modo la loro qualità di vita migliora sensibilmente. Se sono necessarie particolari esigenze di comunicazione, una o un assistente alla comunicazione le aiuta.

 

Così anche noi siamo della partita!

Quando leggerete questo testo, saprete già la cosa più importante: che ci sono persone che non possono né udire bene né vedere bene. E che queste persone hanno notevoli limitazioni per comunicare e per spostarsi. La conoscenza di queste situazioni vi dà l'opportunità di incontrare, con tutta la delicatezza e il riguardo necessari, una di queste persone e mettere a sua disposizione più tempo.
Per la Giornata della sordocecità tiriamo tutti insieme la stessa corda: persone deboli di udito, di vista e sordocieche, così come persone normodotate, lavorano assieme a maglia per produrre delle superfici che verranno poi riunite in un grande insieme. Ognuno potrà così impiegare le sue capacità, al suo ritmo, lavorando a maglia e creando insieme una grande opera d'arte.

 

Interagire con le persone con disabilità visiva e uditiva

Molte persone non sanno bene come rivolgersi a una persona con disabilità visiva e uditiva o sordocieca. Ciò dipende dal fatto che non esiste un unico modo per comunicare con queste persone. La comunicazione può cambiare a dipendenza della limitazione sensoriale e della situazione (condizioni acustiche e/o visive).

Vi sono tutta una serie di trucchi e consigli per interagire con una persona che ha una disabilità visiva e uditiva o che è sordocieca. L’importante è non avere fretta e non perdere la pazienza se l’interlocutore non capisce subito quanto comunicato e se è necessario ripetere quanto detto. Ci siamo messi nei panni di una persona con disabilità visiva e uditiva e abbiamo formulato i seguenti consigli:

Entrare in contatto

Rivolgetevi direttamente a me chiamandomi per nome e usando un tono di voce normale. Se non reagisco, toccate delicatamente, ma in maniera percepibile, la mia spalla e aspettate che mi renda conto della vostra presenza. Per prima cosa ditemi il vostro nome. Se non ci conosciamo, spiegatemi brevemente chi siete.

Comunicare

Dato che esistono diverse forme di comunicazione, chiedetemi come preferisco comunicare. Qui di seguito vi indico le principali forme di comunicazione, per le quali vale la stessa regola: parlate in maniera chiara scandendo bene le parole e, se non capisco, siate pazienti e ripetete.

La lingua orale

Dato che non ci sento bene e ho una disabilità visiva, parlate lentamente scandendo bene le parole e formulando frasi intere. Posizionatevi in un posto tranquillo e in modo tale che il vostro viso sia illuminato; in questo modo, se necessario, posso leggere dalle vostre labbra.

La lingua dei segni

Dato che non ci sento e ho una disabilità visiva, chiedetemi a che distanza dovete stare e quanto è grande a tale distanza il mio campo visivo. Segnate quindi tenendo conto del mio campo visivo. Posizionatevi in modo tale che il vostro viso risulti ben illuminato. In questo modo, riesco a vedere i segni e, se del caso, a leggere dalle labbra.

La lingua dei segni tattile

Se l’illuminazione non è ottimale fatico a riconoscere visivamente i segni, pertanto vi capisco meglio tastando i singoli segni. A tale scopo, poso la mano sul vostro avambraccio (tracking) o sul dorso della mano, il che mi permette di percepire il movimento dei segni e la forma della mano segnante. Segnate in maniera chiara e non troppo velocemente, senza afferrarmi la mano.

La comunicazione scritta

Di norma potete scrivere, preferibilmente con un pennarello scuro, su un foglio di carta chiaro. Chiedetemi quali dimensioni devono avere i caratteri e scrivete in maniera leggibile. Adeguate lo spessore del pennarello alle dimensioni dei caratteri. Potete anche usare lo smartphone o il tablet. In tal modo potrò leggere dal display scegliendo la dimensione dei caratteri.

Indicare il tema

Se so dall’inizio di che cosa si parla, faccio meno fatica a seguire la conversazione. Comunicatemi quindi il tema che intendete affrontare con me e segnalatemi quando si passa a un altro tema.

Aiutare solo su richiesta

In linea di massima, ho bisogno di più tempo per fare le cose. Se, per esempio, sto cercando qualcosa, lasciatemi fare da solo e non intervenite, al massimo chiedetemi se ho bisogno di aiuto.

Guidare / ostacoli

Per farmi guidare, afferro il vostro braccio (il cosiddetto braccio guida) sopra il gomito e sto sempre un passo dietro a voi. Camminate a un’andatura normale e scegliete un percorso sufficientemente largo per due persone. Prima di un ostacolo o di una scala rallentate l’andatura o fermatevi un istante. Se necessario, informatemi sul tipo di ostacolo o di scala da affrontare. Per superare un passaggio stretto, spostate il vostro braccio guida dietro la schiena, più o meno nel punto tra le vostre scapole. Io percepisco questo movimento e mi posiziono automaticamente dietro a voi.

Informare

Da solo non mi rendo conto se siete vicino a me o meno. Di conseguenza, ogni volta che vi allontanate, per esempio per andare a prendere qualcosa, vi prego di dirmelo e di informarmi quando siete di nuovo vicino a me.

Mai spostare gli oggetti

Gli occhiali da sole, la tazza, il bastone bianco ecc. vanno lasciati dove li ho messi io. Questa regola è molto importante. Non spostate mai nulla, perché cambiando anche solo di poco il posto in cui ho lasciato le cose, non riesco più a trovarle. Se fosse assolutamente necessario spostare qualcosa, ditemelo che poi ci penso io a sistemarlo in un altro posto.

Mostrare o dare qualcosa

Per mostrarmi qualcosa fate scivolare la vostra mano sotto la mia e avvicinate poi la mia mano all’oggetto. Se invece desiderate darmi qualcosa, posate delicatamente l’oggetto in questione nella mia mano.

Un’ultima cosa...

Non solo io, bensì tutte le persone con disabilità visiva e uditiva o sordocieche saranno felici se vorrete mettervi in contatto con noi e permetterci così di essere della partita. Grazie mille!

La pubblicazione «Buongiorno, mi chiamo…», che potete ordinare qui, fornisce ulteriori informazioni per interagire con le persone che hanno una disabilità visiva e uditiva.